“Ogni Manifesto è unico, ma tutti condividono la nostra visione del design e rappresentano una raccolta di progetti e suggestioni elaborate durante l’anno trascorso - una sintesi che si manifesta nella progettazione di un luogo e di un'esperienza ponendoci delle domande su temi quali la fruizione degli spazi pubblici o domestici e il nostro rapporto con gli oggetti.”.
Studiopepe
Studiopepe in questi anni ci ha accompagnato in nuovi mondi immaginari, cambiando il punto di vista rispetto all'interior design, costruendo uno storytelling capace di coinvolgere il pubblico e creare memorie.
Dopo The Visit, realizzato nel 2017 al Brera Design Apartment, Club Unseen nel 2018 e Les Arcanistes nel 2019, Studiopepe porta l'asticella ancora più in alto con il progetto De-Siderio, proponendo un corto dove il mondo dell'interior viene raccontato in un luogo immaginario, metafora sospesa del tempo che stiamo vivendo.
Con questo progetto viene mostrato come il digitale può essere una forma di storytelling per il design, è un esempio concreto di come da un limite si possa trovare un opportunità proponendo una contenuto che coinvolge l'utente per nove minuti davanti al monitor, in un percorso immersivo nel quale i prodotti sono al centro di un processo di narrazione.
Un altro manifesto, questo progetto anticipa quello che le aziende dovrebbero iniziare a fare per comunicare online.
Un equilibrio tra fisico e digitale nel quale la virtual reality assume valore se supportata da uno storyboard colto fatto di riferimenti che vanno oltre al concetto di casa intesa come luogo fisico, restituendo una metafora dell'abitare proposta grazie all'ibridazione di diverse discipline.
In questi tempi complessi, le domande sono ancora più necessarie ma completamente diverse. La socialità e la fruizione di spazi collettivi sono radicalmente cambiate. Per questo motivo quest'anno, Studiopepe, ha concentrato l’attenzione su un concetto relativo a una dimensione più mentale, il "DESIDERIO".
La parola desiderio è composta dal prefisso latino de-, che significa “mancanza di qualcosa” e la parola sidus che significa “stella”.
Desiderare qualcosa significa letteralmente "mancanza di stelle", "sentire una mancanza di stelle", o in altre parole avere la percezione di una mancanza sottintendendo di conseguenza, un sentimento di ricerca appassionata.
De-siderio è il nome che Studiopepe ha dato alla loro costellazione immaginata, una costellazione formata da tutti i progetti di product design che hanno realizzato quest’ anno. Una costellazione articolata e ricca che ha coinvolto ricerca formale e ricerca sui materiali, analisi dei segni e del linguaggio, tutti aspetti che sono caratteristici della loro visione progettuale.
Non più un luogo fisico per contenere i progetti ma un’architettura immaginaria nata per mettere in relazione i progetti, raccontati attraverso un video che utilizza il linguaggio poetico e sinestetico tipico dell’arte, creando rimandi, connessioni, dialoghi, analogie.
Perché De-siderio è ciò che muove la nostra anima e ci mantiene curiosi, nella ricerca appassionata e molto umana di unione e bellezza.
Le aziende ed i nuovi progetti di Studiopepe per le aziende coinvolte sono:
BAXTER – Nanda (Applique)
BAXTER – Azzal (Libreria)
BAXTER - Lazybones Lounge (Poltrona)
BAXTER - Verre Particulier (Tavolino)
CC-TAPIS - Lunar Addiction (Tappeto) GALLOTTI&RADICE – Bonfire (Lampada) GALLOTTI&RADICE – Roundcut (Sistema mensole) PETITE FRITURE – Unseen (Sistema lighting) TACCHINI - Five to Nine (Daybed)
TACCHINI – Pluto (Tavolini)
TACCHINI - Pablo, Dora (Vasi)
TOOY – Nastro (Lampada da terra)
TOOY – Nastro (Applique)
TOOY – Nastro (Lampada da tavolo)
WALL&DECÒ - Desert Botanica
WALL&DECÒ - Okta
De-siderio – una costellazione immaginata da Studiopepe
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