Si intitola Campo di Marte ed è la prima grande personale dell’artista e designer francese all'interno di un’istituzione museale. Visitabile fino al 21 giugno.
C’è tempo fino al prossimo 21 giugno per visitare Campo di Marte, la prima grande mostra personale di Nathalie Du Pasquier all'interno di un'istituzione museale: gli spazi del MACRO di Roma, all’interno della rubrica SOLO/MULTI. Il progetto espositivo è parte della sezione Museo per l’Immaginazione Preventiva, il programma ideato dal direttore artistico Luca Lo Pinto che prende forma attraverso un programma di otto mostre.
L’artista e designer francese ha concepito l’esposizione come un Gesamtkunstwerk — una «sinfonia silenziosa» nelle sue parole — che comprende un corpus di oltre cento opere realizzate dagli anni Ottanta fino a oggi, dove tra le altre spiccano le Mattonelle Margherita realizzate per Mutina. Nathalie Du Pasquier guarda alla realtà come a un catalogo «dal quale possiamo prendere tutto – afferma – e ritrasformarlo in un mondo altro». È sempre stata incuriosita dal rapporto tra gli oggetti e lo spazio in cui si trovano. Un processo di indagine che ha preso corpo negli anni in dipinti, sculture, disegni, modelli, costruzioni, tappeti, libri e ceramiche – sempre in bilico tra rappresentazione e astrazione, bidimensionalità e volume.
La pittura di Nathalie Du Pasquier gioca poeticamente con complessi accordi di forme e dà vita a oggetti inanimati senza imporre alcuna narrazione, lasciando l’interpretazione agli occhi dello spettatore. Una pittura che esiste rispettivamente come oggetto, spazio o ambiente, in cui ogni distinzione tra l’opera d’arte e la sua struttura espositiva viene annullata. Il dispositivo della mostra è, infatti, per l’artista uno strumento dinamico, che le permette, come in questo caso, di utilizzare i propri lavori come “materia prima” per costruire altre, nuove creazioni.
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