Green is beauty: la sostenibilità nel nuovo legno-arredo
Una risposta alla crisi, una sfida per il futuro: così apriva il rapporto GreenItaly di Symbola https://www.symbola.net/wp-content/uploads/2019/10/GreenItaly-19-WEB-08-11-19.pdf, pubblicato qualche mese prima dello scoppio della pandemia che avrebbe cambiato il nostro Pianeta per sempre. In quel documento, i numeri confermavano un trend che vedeva l’Italia primeggiare tra i Paesi ad alta-coefficienza ed eco-tendenza, con un allungo rispetto alla media europea di quasi 10 punti. A trainare questo processo, i miglioramenti in termini di impiego di materie prime, cresciuti del 10% rispetto alle variazioni aggregate di riferimento.
Che cosa rimane di tutto questo dopo li 9 Marzo, giorno in cui l’Italia ha chiuso tutto, e dopo le fasi di timida riapertura che si sono susseguite? Si potrebbe dire poco, oppure molto. In realtà, la pandemia ha temporaneamente arrestato impegni che, soprattutto ora, devono essere ritenuti fondamentali e non più procrastinabili. Primo fra tutti, appunto, la conversione green dei processi e dei materiali impiegati.
Se guardiamo proprio ai materiali come il legno e alla loro filiera, vale una considerazione su tutte: la pandemia ha avuto origine dalla foresta - o meglio, dalla distruzione di habitat forestali naturali, dalla fuoriuscita di specie vettori di infezioni e virus, e dal loro contatto con l’uomo. Secondo una stima prodotta da Federlegno e Conlegno, il 30% del legname importato nel vecchio continente dai Paesi extra Ue sarebbe di provenienza illegale o comunque non trasparente, mentre l’Italia risulta il terzo Paese in Europa (dopo Regno Unito e Germania) per importazione di questa materia prima, con più di 20 milioni di tonnellate di materiali importati. Con riferimento al comparto legno-arredo, delle 8.000 aziende italiane operanti in questo settore, oltre 500 hanno deciso di certificarsi FSC per assicurare l’origine dei materiali legnosi e sostenere una filiera virtuosa, trasparente e legale: un incremento del 10% rispetto al dato 2018.
Un’attenzione particolare a origine e provenienza della materia prima legno è quindi indissolubilmente legata a percorsi di riduzione degli impatti ambientali e, ancor più, a strategie di conservazione della biodiversità, di contrasto a pratiche illegali e di lotta a nuove forme di patogeni trasmissibili all’uomo. Ma è - e dovrà essere sempre più - uno degli assi principali di un nuovo legno-arredo e di una nuova concezione di Made in Italy, che affianchi stile, design e qualità a scelte consapevoli di sostenibilità.
Valorizzare le migliori pratiche
Al fine di promuovere l’utilizzo di legno e derivati di origine sostenibile e premiare le aziende che già si sono impegnate in questo percorso, dal 2019 il Forest Stewardship Council® (FSC®) Italia ha istituito il Furniture Award https://it.fsc.org/it-it/progetti/fsc-italia-award-furniture, concorso riservato alle realtà operanti nel settore degli arredi da interno ed esterno. Il premio si rivolge a tutte le aziende certificate FSC con sede in Italia e San Marino che negli ultimi 3 anni abbiamo realizzato almeno una produzione certificata FSC, selezionate secondo 10 categorie (Living e sistemazione; zona notte; arredo bagno; cucina; arredi per negozi e locali; arredi per la collettività; arredi per esterni di privati, di aree pubbliche e di hotel e locali pubblici); a queste si aggiungono le menzioni speciali (sostenibilità ambientale, comunicazione, etichettatura, catena di custodia, piccole aziende), in cui si valuta, oltre alla produzione di mobili certificati FSC, le più ampie strategie di responsabilità messe in piedi dalle singole realtà.
L’edizione 2019 del concorso ha visto tra i vincitori alcune delle eccellenze del settore legno-arredo italiano, tra cui Calligaris, Media Profili, Snaidero, Composad, Mattiazzi, Arper e Foppapedretti, veri e propri campioni di sostenibilità che hanno deciso di puntare al green come elemento di differenziazione e competitività.
© Fuorisalone.it — Riproduzione riservata.
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