Federica Sala, Fuorisalone Digital

Tra i progetti che stavo seguendo per la settimana del Fuorisalone vorrei segnalare alcune iniziative che abbiamo deciso di portare avanti nell’immediato, o trasformato in eventi locali a distanza o riprogrammato per i mesi a venire.

In particolare modo penso a Berlin Glas, la vetreria berlinese da dieci anni impegnata nel creare una comunità locale con legami etici e sociali importanti. Avrebbero dovuto presentare da Alcova il progetto Analog’s Of Movement and Material, seconda collezione di luci, attraverso l’installazione Tacit Dalogues, in cui l’artista Andrea Familiari è riuscito a creare un dialogo digitale tra la danza artigianale del soffiatore ed il risultato finale del pezzo.

Ma soprattutto penso ad A Flame for Research: l’asta di beneficenza a favore dell’Istituto Mario Negri che stavo curando per Mingardo, con la direzione artistica di Federica Biasi e grazie a Christie’s Italia. Il progetto, nato dalla storia personale di Daniele Mingardo, coinvolge dieci designer di fama internazionale, sarà adesso organizzato in settembre.

Last but not least: Misschiefs. Il progetto di Paola Bjaringer presentato in febbraio a Stoccolma raccoglie 10 donne svedesi punk. Sarebbe dovuto approdare da Assab One quest’anno con me come guest curator per l’Italia e l’opera di Nelcya Chamszadeh. Ed invece lo farà il prossimo, ma nel frattempo si trasforma in Misschiefs TAKEOVER, una risposta diretta ed immediata alla crisi generata dal Covid per sostenere la produzione delle donne artiste. Un take over fisico di un luogo in centro a Stoccolma che possa diventare una residenza gratuita per le designer e le artiste selezionate.

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